I DEMONI, JOE ABERCROMBIE
PRENDETE UNA CAMPAGNA DI D&D, AGGIUNGETECI L'EPICITA' E LA VIOLENZA DE IL TRONO DI SPADE E DI NEVERNIGHT, L'IRONIA DE I GUARDIANI DELLA GALASSIA E QUALCHE COLPO DI SCENA BEN PIAZZATO E AVRETE I DEMONI DI ABERCROMBIE.
"Un prete incapace, un cavaliere infiacchito, un'elfa misantropa e un vampiro decrepito. Pareva l'inizio di una brutta barzelletta la cui tragica battuta finale doveva ancora essere svelata."
Questa è una citazione che appare nelle prime 70 pagine del libro e che mi ero segnata perché mi sembrava rappresentare perfettamente l'anima della storia, fino a quel punto (Alla fine delle recensione trovate altre citazioni che mi hanno particolarmente colpita del libro, sempre spoiler-free ovviamente). Da allora ne sono successe di cose.
Ma partiamo dall'inizio:
Alex è una giovane orfana, costretta a sopravvivere con piccoli furti e sotterfugi; finché un giorno viene salvata dalle grinfie di un altro malvivente, dal Duca Michele, un uomo che dice di essere suo zio. Alex scopre cosi di essere l'erede perduta di una grande dinastia, principessa di Troia e futura imperatrice. L'obiettivo del Duca è quello di condurla nella città per poterla incoronare, ma il viaggio sarà con ogni probabilità pieno di insidie e ostacolato dai cugini della ragazza, che tenteranno di ucciderla per poter rivendicare il trono. Per questo, è necessario che Alex affronti il viaggio affiancata da una banda di Demoni. Chi sono costoro? Un gruppo di personaggi detenuti dalla Papessa (una bambina di 10 anni, si, lo so) nelle prigioni della Città Santa, pronti per essere sguinzagliati alla necessità: un vampiro (per ora decrepito) dotto ed estremamente ironico e sarcastico; un guerriero che è sopravvissuto ad innumerevoli battaglie; un'elfa reduce da una vita di torture, soprusi e sevizie; un mago con poteri necromantici; una (circa) pirata donna dal passato molto colorato; un prete molto poco religioso; e ... Vigga. Lei non vi dirò chi o cosa è, dove scoprirlo da soli perché la sua entrata in scena è EPICA.
La struttura del libro mi ha ricordato un po' una campagna di D&D: Un incontro iniziale tra i personaggi, così variegati e diversi tra loro; una serie di battaglie intermedie con "villains secondari" e un incredibile "boss" finale.
In questo libro troverete tutto: azione, combattimenti, strategie, tradimenti; ma anche una forte componente emotiva. Qui si ride (tanto, ve lo assicuro; ci sono dialoghi e scambi di battute che meriterebbero un premio), ci si arrabbia, ci si stupisce... e un po' si piange anche. C'è persino una ship; cosa che ritenevo molto improbabile a inizio libro, ma che è stata inserita con incredibile naturalezza e con una dolcezza al tempo stesso apparentemente fuori luogo e perfetta.
La scrittura del libro è semplicemente perfetta per questa tipologia di racconto. Non avevo mai letto qualcosa di Abercrombie prima ma se questo è ciò che mi aspetta, non vedo l'ora di recuperare altro. Un perfetto uso di ironia e sarcasmo, dialoghi buffi e brillanti. Personaggi scritti e descritti divinamente, perfettamente reali e realistici. Dietro la corazza di ognuno di loro, si nasconde un'anima profonda spesso scalfita da sofferenze e un passato da dimenticare. Fanno ridere, riflettere, commuovere. Viene utilizzato un linguaggio a tratti scurrile e un pochino sboccato (soprattutto da alcuni personaggi... Vigga si, sto parlando di te). Ma è tutto funzionale alla trama e serve a rendere il contesto più realistico. Non sono mai stata infastidita, anzi, è una cosa che ho apprezzato (un po' come in Nevernight, in effetti).
Non mi succedeva da tantissimo di sottolineare un libro, ma qua l'ho fatto, e anche parecchio. Non iniziavo mai a leggere I demoni, senza avere una matita con me. Mi sono sentita un po' a scuola, in effetti.
Un libro davvero geniale, forse con una struttura semplice ma, vi assicuro, affatto banale.
Le ultime 100 pagine del libro sono costellate da rivelazioni e colpi di scena incredibili (quasi tutti totalmente inaspettati, per quanto mi riguarda). Un libro autoconclusivo ma che in meno di 800 pagine ti lascia addosso quella stessa nostalgia e malinconia di quando hai concluso una saga ben più lunga. Demoni, si; personaggi abietti, spesso deplorevoli, ma tremendamente umani (nonostante quello che loro stessi pensano di sé). Demoni che trovano il modo di farsi spazio nel tuo cuore in poche pagine. Amici che, in qualche modo, ti mancheranno.
Vorrei spendere ancora qualche parola sui personaggi, dal momento che, come dicevo, sono loro la vera forza di questa storia.
Prima, una citazione dal libro che esprime perfettamente l'essenza di alcuni di loro come individui e come gruppo:
"Giacomo era il nonno brontolone, Rikard lo zio misterioso, Battista la madre bistrattata. Balthazar era il fratello maggiore troppo sicuro di sé, fratello Diaz quello minore poco sicuro di sé e Alex la graziosa bimbetta che piaceva a tutti perché non era ancora al mondo da abbastanza tempo per deludere qualcuno".
Mi sono piaciuti tutti, ognuno con sfaccettature diverse ma perfetto a modo suo. Quelli a cui mi sono maggiormente affezionata sono Sunny, Vigga e Giacomo.
Sunny, una piccola alfa che ha passato la vita tra maltrattamenti e soprusi, convincendosi di meritare tutto quello che ha subito, perché gli elfi sono considerati il male, gli elfi sono da combattere. Sonny che ha un cuore grande, ma che non riesce ad aprirlo agli altri perché non pensa di meritare il loro amore, e ha paura di riceverlo. Sonny, ti voglio bene.
Vigga, una... non ve lo dico. Totalmente squinternata e sconnessa dal mondo. Ha una bestia dentro di sé che cerca di cancellare, ed un passato molto violento alle spalle, fatto di rimorsi, rimpianti e cattiveria. Un personaggio estremamente grigio ma che mi ha ribaltato dalla sedie più volte per le sue uscite (che mi ricordavano un po' ogni tanto quelle di Drax, de I guardiani della galassia). Oltre al fatto che ha l'entrata in scena più figa di sempre. Preparativi a volerle bene... e ad avere un po' paura di lei.
Giacomo è un guerriero. Lo è stato per parecchio, parecchio tempo. Durante le sue battaglie, ha visto e fatto cose che non vorrebbe ricordare. Viene considerato un eroe, ma lui non si ritene tale. Non vuole una morte valorosa e non vuole essere ricordato nei secoli a venire. Vuole solo... una morte. Un personaggio tormentato, sofferente, ma dal cuore grande e con tanta voglia di rivalsa.
E poi ancora Il Barone Rikard, un vampiro che ha passato tempi migliori. Un personaggio estremamente affascinante, che interviene spesso nelle conversazioni degli altri compagni con consigli o giudizi dati dalla sua vecchia età e dalla "saggezza" che ne deriva. Mi ha dato un po' le vibes del baby sitter del gruppo, che cerca di tenere gli altri con i piedi per terra, anche se in modi forse poco ortodossi. Piccolo SPOILER (Niente di grande o imprevedibile, ma se non volete sapere nulla, NON LEGGETE): Andando avanti con la storia riprende poco a poco una forma sempre più giovane grazie al sangue delle vittime di cui si nutre. Diventa estremamente affascinante anche dal lato estetico e sempre più potente. Le scene di ipnosi sono esilaranti e i suoi racconti ancora di più.
Fratello Diaz, un prete che non avrebbe voluto diventarlo. Un giovane uomo sperduto, malinconico e in continua lotta tra il suo presente, il suo passato, e quello che avrebbe voluto fosse il suo futuro. In bilico tra quello che prova, e quello che sa che dovrebbe provare. Forse il personaggio più positivo del gruppo... che ogni tanto tocca il fondo, a modo suo. Una cosa che ho amato dei protagonisti di I demoni, è che non c'è una divisione netta tra buoni e cattivi. Anzi, quello che viene messo in luce è proprio il fatto che questa distinzione, di fatto, non esista. Chiunque ha i suoi "demoni", dentro di sé. Un vampiro può fare un gesto gentile, un prete può peccare.
Battista e Balthazar sono i due personaggi con cui ho legato meno, anche se ho adorato i loro battibecchi e la forte chimica scontrosa. Battista e i suoi aneddoti sulle sue "vite" passate sono immancabili, così come i suoi tentativi di ammansire il gruppo, e il potere negromantico del mago ha reso alcune scene assolutamente epiche e colossali.
E infine Alex, la protagonista. Una ragazzina, che si trova ad affrontare qualcosa di più grande di sè. Una giovane sola, sperduta, che lotta contro il mondo per essere qualcuno e per avere qualcuno al suo fianco. Mi ha fatto molta tenerezza e sono estremamente orgogliosa della crescita incredibile che ha avuto nel corso delle pagine. Il rapporto che sviluppa con quasi tutti i personaggi è bellissimo, anche se spesso non esattamente convenzionale. Le sue reazioni sono spesso comprensibili e condivisibili, ed è difficile giudicarla anche quando si scopre qualcosa di lei di poco... ortodosso.
Bene, direi che possiamo finirla qui. Ho scritto abbastanza e spero di avervi trasmesso tutto il mio amore per questo libro. Ancora non ci credo che mi sia piaciuto cosi tanto e che mi abbia lasciato un vuoto cosi grande. Non posso dire altro se non: LEGGETELO ❤
CITAZIONI:
Prima di lasciarvi, se vi va, ho segnato alcune delle mie citazione preferite tratte da I demoni. Sono tutte senza spoiler, ovviamente. Buona lettura ❤
"Le avevano dato della truffatrice, spennatrice, imbrogliona, ladra, stronza, stronza ladruncola, donnola del cazzo, faina bugiarda, e questi erano solo quelli che aveva preso come complimenti."
"Non c'era molto altro che potesse fare. Niente da rubare e nessuno a cui mentire, ed era difficile comprendere come perdere a carte avrebbe potuto aiutare, quindi tutto il suo bagaglio di abilità era esaurito."
"Impreca molto per essere una principessa, mi piace!"
"Una ferita del corpo impallidisce di fronte ad una ferita dell'anima."
"<<Ci siamo molto allontanati dal punto!>> <<Ti ci abituerai in questa compagnia. Il punto diventerà un ricordo tanto distante che ti chiederai se sia mai esistito veramente, o se sia stato solo un miraggio, intravisto da lontano in un sogno>>"
"<<Parla dodici lingue, dice>> <<E' un bene>> <<Davvero?>> <<Hai dodici lingue per mandarlo a farsi fottere>>"
""<<Che stavo dicendo?>> <<Non dicevi niente>> <<Ah, giusto. Pensavo a qualcosa?>> <<E io come faccio a saperlo?>> <<Ah, giusto. Caldo, vero?>>"
"Prossimo respiro, prossimo passo, prossimo pasto, prossima scopata. Prendi tutto ciò che puoi dai momenti e poi lasciali andare. Non accumulare gusci di noce. Viaggia leggero, leggero come il vento, raschia via il fango dei rancori e dei rimpianti. Resta mondo."
"<<Voglio un abbraccio!>> Urlò, e un uomo le si avvicinò tra un tintinnio e uno sferraglio. Era grande e grosso, coperto di metallo, brandiva una spada, quindi la risposta all'abbraccio era probabilmente un no."
"<<D'altronde, io sono cresciuta nella Città Santa. Nessuno degli abitanti del posto va in Chiesa. A meno che non sia per rubare dal piatto delle offerte.>> <<Esiste qualcosa di più nobile che eliminare l'intermediario e inviare i fondi direttamente ai bisognosi?>>
SEGUE IMMAGINE SPOILER DI VIGGA
(E' un'immagine presente anche nel libro, ma nel dubbio vi ho avvisati)
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