LE CALDE MANI DEGLI SPIRITI, KATHERINE ARDEN
"Che cosa farebbe un diavolo del vecchio mondo se si trovasse nell'inferno nuovo?"
Ho letto auesta frase nelle note delle Arden a fine libro (e già se io le leggo, capite quanto ho amato il libro) e ho pensato che fosse il pensiero alla base di "Le calde mani degli spiriti".
lo amerò per sempre la Arden, c'è poco da fare. Non mi delude mai.
È stata ufficialmente eletta nel mio Olimpo letterario a
Regina delle atmosfere. A mani basse.
Un libro che parla di guerra. Delle conseguenze che essa ha sulle persone che la vivono. Sui risvolti psicologici.
Ma che parla anche di amore, di speranza. Di vendetta e di coraggio, quello più grande.
Un libro crudo, ma che non sfocia mai nell'eccesso.
Ho amato ogni singola pagina di quest'opera, ogni singolo capitolo, dall'inizio alla fine. Tutti i personaggi sono scritti divinamente e sono ugualmente necessari alla trama. Tutti sono tremendamente umani.
Oltretutto ho trovato davvero meraviglioso il titolo del libro ed il suo significato, che non spiegherò perché secondo me il momento del libro in cui si capisce, è bellissimo e tremendamente emotivo. Mi sentirei una bestia a spiegarvelo. Ma fidatevi.
La cosa che forse ho amato di più è che questo non è un fantasy. E un libro storico, a cui è stata aggiunta una vena di misticismo e di mistero che lo rende assolutamente unico. Non c'è volontà di mistificare la guerra o di parlarne in modo superficiale, anzi. La Arden la rende più vera che la vita stessa.
L'ambientazione è quella della Prima guerra mondiale, ma in realtà viene offerta una riflessione su tutti i cOnflitti, sul mondo in lotta.
Sulle conseguenze che questo ha avuto e ha ancora su tantissime vittime.
Personaggi fittizi ma che hanno vissuto le vite di tantissime persone reali. Vite che per fortuna noi nemmeno possiamo immaginare.
Perché alla fine di una guerra, nessuno vince. Nessuno.
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