DETRITI, Giuliana Leone
Immaginate di vivere in una città apparentemente perfetta; in cui regna l’Ordine a cui tutti sono sottomessi. Assumete regolarmente dei Regolatori che sopprimono le vostre emozioni, basate le vostre giornate sull’acquisizione di un punteggio che vi permetterà poi, compiuti 18 anni, di essere assegnati ad un compagno (del vostro stesso sesso) con il quale costituirete un nuovo Nucleo per la vita. L’ordine pensa a tutto, voi dovete solo seguire le regola.
📚 Evie è la protagonista di questo libro e vive esattamente questa vita, a Opima. Le è sempre andata bene, perché non poteva essere altrimenti. Ora sta per compiere 18 anni, è pronta a conoscere la sua compagna per trasferirsi nella loro nuova dimora, lontano dalle sue allevatrici. Ma un giorno il suo sguardo, normalmente basso e schivo (come quello di tutti i cittadini deve sempre essere), si imbatte per caso in quello di Sam.
Sam, un militare dell’Ordine, ma in realtà è una copertura per il suo vero ruolo nel mondo. Sam fa conoscere ad Evie una nuova insospettabile realtà: il Ghetto. Qui, centinaia di ex cittadini, vivono di stenti e nella più completa povertà, ma liberi. Liberi dalle imposizioni dell’Ordine, liberi dai regolatori, liberi di scegliere.
Evie viene inizialmente sconvolta da questa nuova realtà, ma poco a poco inizia ad intuire quanto di sbagliato ci sia ad Opima. Nel Ghetto incontra una nuova famiglia: persone che ridono, che leggono, che cantano, che si toccano, che si guardano negli occhi; persone che possono scegliere chi amare e cosa fare del proprio corpo.
👧 La crescita di Evie durante la storia è impressionante e al tempo stesso perfettamente credibile.
La penna di Giuliana Leone è scorrevole, immediata e molto evocativa. Una volta iniziato il libro, si viene immediatamente trasportati in una nuova realtà ed è difficile non indignarsi, arrabbiarsi, soffrire con Evie, Sam e gli altri personaggi, per quello che succede loro e per le loro storie.
💣 Questo libro tratta tematiche molto serie come l’autolesionismo, il suicidio, la libertà di scelta sul proprio corpo.
L’autrice ha confermato influenze da 1984, Handmaid’s tale e Black mirror (tutte piuttosto evidenti e perfettamente inserite nel contesto) ma io devo dirvi che ci ho visto moltissimo anche di Hunger games, in particolare del Canto della rivolta. E aggiungo anche che il rapporto tra Evie e Sam mi ha ricordato per certi versi quello tra Tris e Quattro di Divergent.
Un libro che mi ha coinvolta ed emozionata più di quanto credessi possibile, e che mi ha anche lasciato tanto. Lo consiglio a chiunque apprezzi i distopici, le lotte contro le supremazie e i colpi di stato, i personaggi con crescite esponenziali. Ah, e c’è anche una love story mooolto slow burn.
Ok, ho detto tutto credo. Ringrazio ancora una volta Lumien Edizioni e Giuliana Leone per la copia omaggio e rinnovo ad entrambi i complimenti per il lavorone che c’è dietro a tutto questo 🩵
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