THUNDERHEAD (Trilogia di Falce, volume 2) 💚




 Essendo il secondo volume di una trilogia ed essendo strettamente dipendente dal primo, eviterei di postare una trama per evitare spoiler. Quindi passiamo direttamente alla recensione. 


Dopo tantissimi mesi di pausa, finalmente sono riuscita a convincermi a leggere il secondo volume della trilogia di Falce: Thunderhead. Perché tutto questo tempo? Perché come al solito, anche se cerco con tutta me stessa di non farmi condizionare dai giudizi altrui, questi in qualche modo si insinuano nella mia testolina e mi mettono l'ansietta. Di questa trilogia ho sentito parlare sia bene che male, ma le vocine dentro me sentivano a ripetizione solo le recensioni negative: "il secondo volume non è all'altezza del primo", "il secondo volume è completamente sconnesso", "il primo volume poteva essere auto-conclusivo, non erano necessari dei seguiti"... e tutto questo mi ha impedito per mesi di prendere in mano questo libro perché ero letteralmente terrorizzata all'idea che potesse non piacermi. Perché Falce l'ho adorato, alla follia. E mi sarebbe davvero spiaciuto trovare un calo di qualità o anche solo di interesse verso i volumi successivi. 
Ebbene amici, a posteriori posso dirvi: ancora una volta le paturnie hanno avuto torto. Questo, signore e signori, è un gran seguito. 

Ma andiamo con ordine. 

In questo libro l'attenzione si sposta dai protagonisti del primo volume, che rimangono comunque centrali ma vengono allo stesso tempo affiancati da nuovi personaggi.
Se all'inizio le nuove storylines possono sembrare un po' ostiche (io per prima ho passato un buon centenaio di pagine a chiedermi: si ma quindi??), con il tempo tutto avrà una sua logica e troverà una ragion d'essere. Quindi se anche a voi sembra che la narrazione sia un po' confusionaria e disordinata, e vi sembra che non abbia né capo né coda, portate pazienza: perché non solo troverete il capo e la coda, ma anche tuuuutto il resto. Ne varrà la pena, garantito.

La seconda parte del libro è letteralmente al cardiopalma. Dopo una lunga fase introduttiva e di preparazione, finalmente si arriva alla ciccia e si scoprono tutti gli altarini. Vi giuro che 300 pagine me le sono bevute in una giornata. 
Vecchie fiamme che ritornano, nuovi personaggi che si evolvono e che diventano sempre più interessanti, intrecci che diventano talmente complessi ed articolati da farmi pensare seriamente che Shusterman abbia consumato qualche buona cosina scrivendo questa saga. 
Un finale che... CHE! Se non mi auto-imponessi la regola di non leggere mai (con pochissime eccezioni, date perlopiù dai gruppi di lettura) due volumi di una stessa saga uno di seguito all'altro, giuro che svoltata l'ultima pagine di Thunderhead sarei corsa a recuperare Il rintocco dallo scaffale per buttarmici a capofitto. Sicuramente sarà una delle prime letture dell'anno nuovo (perché a dicembre sappiamo tutti che si fanno solo letture incentrare sul Natale, giusto?), e non vedo l'ora. 

Ma il vero protagonista di questo libro, com'è intuibile dal titolo, è proprio lui: Il Thunderhead. L'intelligenza artificiale che abbiamo conosciuto in modo laterale nel primo libro e che ora prende in mano le redini della narrazione. Perché se in Falce i capitoli erano inframezzati da frammenti di diari delle più celebri Falci, ora è il Thunderhead a commentare diversi avvenimenti dal suo punto di vista, quasi imparziale. Ho trovato davvero interessante vedere il mondo e i suoi personaggi, le loro azioni, dal punto di vista di un entità superiore. Pur essendo stata creata dall'uomo, questa intelligenza lo ha superato, riuscendo laddove lui non è arrivato: ha salvato la terra, l'ecosistema, diverse specie di animali, ha sconfitto la morte. Ma ora guarda il mondo che è venuto a crearsi, coloro che sono in vita ed agiscono grazie a lui (lei? essi?), e li giudica; senza tuttavia avere potere di azione. Ho percepito la sua frustrazione fin da qua, giuro. Ed è una macchina incorporea. 


Ma ora due spiccioli devo tirarli anche sugli eventi narrativi in sé, quindi amici e amiche che ancora non avete avuto modo di leggere questo librino, ci risentiamo alla prossima recensione ❤

Per tutti gli altri: 
Vogliamo dire quanto sono diventati incredibilmente fighi Citra e Rowan? Pardon: Anastasia e Lucifero 🖤🖤🖤




Ho adorato la loro evoluzione come personaggi. Citra era già allora la mia preferita ma ho adorato, questa volta, il suo rapporto con Curie. Due donne come alla pari, che si rispettano e si stimano, oltre a volersi bene. Trovo incredibilmente interessante il nuovo metodo di spigolatura ideato da Anastasia, che ha dimostrato e messo in pratica la sua compassione e la sua umanità.
Lucifero , invece, nella sua impulsività e guidato dalla vendetta, porta avanti il suo piano di decimazione delle Falci amorali, secondo lui quindi inadatte alla posizione che ricoprono. E devo dire che, per quanto eticamente discutibile, è difficile non comprendere ed appoggiare le sua azioni. 
Una parola devo dirla anche sul cattivo dei cattivi: il super infame Maestro Goddard. Io vi giuro che, forse complice la mia eterna ingenuità, non mi ero neanche lontanamente aspettata il suo ritorno. Ma poi vogliamo parlare del come è tornato? Io sconvolta. Era da non so quando che non detestavo così tanto un antagonista... ed è una cosa che adoro. Perché quando l'odio (o l'amore) per un personaggio è così viscerale... significa che quel personaggio è scritto da dio. E qui chiudo.
Il finale mi ha lasciata con il fiato sospeso e non vedo l'ora di scoprire come il Thunderhead inizierà questa sua apparente rivolta contro il genere umano da cui si sente così tradito. Sto fremendo, giuro!


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