SANGUE E CENERE ❤
Un libro super chiacchierato e dalle recensioni medie altissime.
Sarò d’accordo? (Spoiler: più o meno).
TRAMA:
Poppy è la Vergine. Una giovane ragazza cresciuta nella solitudine e nell’isolamento, alla quale non è consentito fare le cose che le sue coetanee fanno liberamente: non può socializzare, non può mostrare il suo viso in pubblico, non può avere relazioni. Perché lei è la prescelta, il suo destino è già scritto. Ma questa vita a Poppy va un po’ stretta, vorrebbe solo un po’ di libertà… vorrebbe vivere. E per questa ragione sono tante le piccole trasgressioni che opera costantemente nel rischio di essere scoperta e spesso punita dal Duca, suo tutore, e dal Lord suo sottoposto. Tra queste vi è anche una guardia personale, un ragazzo dallo sguardo magnetico color miele e la capacità di farle completamente perdere le staffe.
Per essere una persona che dice di odiare le storie romantiche, quest’anno ci sto davvero dando dentro con i paranormal romance 😂
E devo dire che presi a piccole dosi non sono nemmeno male, soprattutto se a prevalere è la componente fisica e passionale rispetto a quella sentimentale eccessivamente diabetica. Insomma… se è spicy me lo faccio andare bene 😏
Sangue e cenere è uno di quei libri che, lo ammetto, ho comprato soprattutto per la copertina. La trovo davvero stupenda e d’effetto. Inoltre l’edizione flessibile è di quelle che io ADORO: super comoda ma resistente, con i caratteri grandicelli e le pagine non di carta velina. Insomma, l’edizione perfetta per quanto mi riguarda. Poi da quando l’ho acquistato in libreria qualche mese fa, non ho fatto altro che leggere recensioni IPER positive su questo libro e la mia curiosità è aumentata ogni giorno di più finché mi sono finalmente decisa a leggerlo.
E vi devo dire, nonostante le aspettative piuttosto alte, non sono affatto rimasta delusa. Anche se non lo ritengo un libro perfetto. Ma andiamo con ordine.
La storia di questo primo volume (Blood and ash è una saga, di cui al momento solo il primo volume è stato tradotto in italiano e il secondo dovrebbe arrivare in Italia per HarperCollins il 6 settembre) è tutto sommato semplice, procede senza inghippi e sono calibrati alla perfezione momenti di azione ad altri più statici, senza annoiare mai minimamente il lettore. La lettura scorre che è una meraviglia, questo è veramente uno di quei libri che si divorano senza accorgersene.
Fin dall’inizio ho apprezzato molto Poppy, la protagonista; pur avendo vissuto una vita rinchiusa e avendo quindi potuto sperimentare poche libertà, ha ugualmente un carattere forte e coraggioso, che non le impedisce di fare sempre un passo in direzione di chi ne ha bisogno, senza essere mai paralizzata dalla paura. La sua necessità di rivalsa (e anche un po’ di ribellione) è piuttosto evidente fin dalle prime pagine. Nonostante ciò, l’ingenuità rimane uno dei tratti peculiari della ragazza; tanti eventi che la circondano e che la toccano personalmente risultano quasi evidenti nel loro torbido al lettore, mentre per Poppy sono lontani anni luce.
Infatti, uno dei difetti che ho riscontrato in questo libro è che il più importante plot twist della storia, quello che fa affettivamente da perno all’intero intreccio e che viene effettivamente rivelato solo nelle ultime pagine, era invece palese al lettore fin dall’inizio; almeno, per me lo è stato. E siccome di solito non brillo per intuizioni e genialità nello svelamento di trame nascoste (anzi), credo che la storia fosse effettivamente costruita in modo molto semplice e costellata di un numero incredibile di indizi, tali da permettere a chiunque leggesse con un minimo di attenzione di sospettare almeno in piccola parte delle rivelazioni finali.
Parlando con alcune ragazze su Bookstagram, tuttavia, mi sono scontrata con l’ipotesi che l’effetto potesse essere voluto dall’autrice; la Armentrout non è infatti alle prime armi, ha alle sue spalle un’esperienza piuttosto vasta e sono sicura che sia perfettamente in grado di gestire una storia complessa come dio comanda. Per questo motivo, esiste il sospetto che in effetti l’autrice volesse che i sospetti si insinuassero nel lettore, al quale quindi il torbido della vicenda sarebbe stato ovvio fin dall’inizio e per il quale l’esperienza di lettura avrebbe dovuto consistere più che altro nel vedere quanto tempo sarebbe stato necessario a Poppy per arrivarci. La volontà dell’autrice sarebbe quindi stata, secondo questa teoria, quella di evidenziare prepotentemente l’ingenuità di Poppy per poter valorizzare quella che sarà (immagino) la sua futura crescita personale.
L’ipotesi, devo dire, non mi dispiace; mi sembra piuttosto verosimile e risolverebbe molti dei “problemi” della trama. Un piccolo appunto però devo comunque farlo: il libro ha più di 600 pagine che, seppur si leggano in effetti molto rapidamente, sono comunque parecchie. 600 pagine di una storia che già so dove sta andando a parare ma durante le quali devo sopportare gli occhi foderati di formaggio della protagonista ingenua e sprovveduta, forse sono un po’ tantine.
Non fraintendetemi: ho adorato Poppy, davvero; come dicevo prima per il modo e le circostanze in cui è cresciuta è già un personaggio molto più forte e deciso di quanto ci si potrebbe aspettare. Però non so, per me è stato veramente un susseguirsi di “AOH POPPY MA SVEJATEEE”.
C’è comunque da dire che a fine libro viene lanciata un’altra importantissima rivelazione che invece, per quanto mi riguarda, è stata piuttosto inaspettata. Quindi il finale bomba comunque siamo riusciti ad ottenerlo anche questa volta e ovviamente l’hyper per il seguito è alle stelle.
Altro piccolissimo appunto devo farlo sulle scene spicy 👀 Come dicevo prima, le preferisco di gran lunga alle scene diabetiche, ma devono essere ben costruite, avere un senso nella storia e soprattutto devono… farmici credere. Non so se mi spiego. Se alcune, soprattutto le prime, quelle più soft, le ho trovate davvero carine e godibili, quelle successive un po’ più importanti hanno iniziato a pesarmi un pochetto. Non tanto per la dinamica degli eventi e per le descrizioni fisiche che in realtà sono molto ben fatte, secondo me; quanto per l’arricchimento di dialoghi che ho trovato un po’ inutili e spesso fuori luogo. Un po’ too much ecco. Ma è una cosa che avevo già riscontrato anche in Acotar quindi capisco perfettamente che potrebbe essere un mio limite e un gusto personale; che poi magari nella vita reale c’è davvero gente che in quelle situazioni dice cose del genere io boh non lo so ma posso provare a crederci, comunque non giudico giuro.
Anche qua c’è da dire che è possibile che tali scene lette in lingua originale siano meno cringe; così mi è stato riferito, io non so. Se un giorno mi dovessi imbattere nella versione in lingua inglese, ve lo farò sapere.
Come dicevo, mancano circa 2 mesi all’uscita del seguito. Lo sto attendendo già ora con tantissima frenesia? OVVIO.
6 SETTEMBRE QUANDO ARRIVI?
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