L'OMBRA DEGLI DEI, JOHN GWYNNE
Vi piace la mitologia norrena? Vi piacciono gli epic fantasy
complessi e ben strutturati? Allora questa saga fa al caso vostro.
Un mondo genialmente descritto da Gwynne: una terra
distrutta, oramai da centinaia di anni, dalla caduta degli Dei; enormi creature
potenti le cui ossa ancora risiedono tra gli uomini.
Personaggi molto ben caratterizzati, con storylines fin da
subito spiccate ed interessanti.
Unico avvertimento: è un libro complesso. Ma complesso
davvero. Se stavate cercando un fantasy leggero, da leggervi appena avete un
minuto libero, cambiate mira. Questo è un libro che si prende i suoi tempi, che
da molte cose per scontate, almeno all’apparenza. Che catapulta il lettore fin da subito
in un mondo nuovo, con termini e nomi tante volte inaccessibili a chi non ha
una conoscenza del mondo norreno.
Io, personalmente, ho fatto molta fatica, fin dalle prime
pagine, a capire moltissimi termini, che vengono inseriti nella narrazione
senza una spiegazione introduttiva. Personalmente, ritengo che in casi come
questo un glossario al termine del libro sarebbe molto utile; senza spingersi
in dettagli potenzialmente spoilerosi, ma che diano almeno un’inquadratura
generale di ciò che il termine indica. Per non parlare poi dei nomi propri dei personaggi: ci ho messo 10 anni a ricordarli e ad abbinarli ai personaggi 😂
A questa difficoltà, si aggiunge il multi POV. Se almeno la narrazione fosse stata lineare e avesse seguito dall’inizio alla fine le avventure degli stessi personaggi, probabilmente dopo un po’ ci avrei fatto l’abitudine. Invece ogni capitolo cambia POV, e con esso la storia (e vi assicuro che le tre storie sono tra loro molto diverse, per contenuto ed ambientazione). Questo mi ha impedito da una parte di entrare nella storia appieno, godendomi le varie dinamiche; dall’altra di empatizzare con i personaggi, siccome all’inizio di ogni capitolo ero troppo impegnata a resettare quanto letto nel precedente e ricalibrarmi sul nuovo.
Questo probabilmente ha portato il mio cervello in sovraccarico
a sviluppare una forma di tutela della sanità mentale (😂) per cui alla fine mi sono
concentrata soprattutto su una delle tre storie (quella di Elvar), che era
quella con cui sentivo maggiore sintonia.
MA, c'è un ma.
In primo luogo perchè, ovviamente, questi sono tutti "difetti" che ho riscontrato io ma che derivano essenzialmente da un mio limite. Se leggesse questa saga una persona appassionata del mondo e del folklore norreno, o con una seppur lieve infarinatura generale a riguardo, sicuramente partirebbe molto più avvantaggiato rispetto a me.
E poi perchè sì, dopo tutte queste difficoltà, arriva finalmente la
gioia. Alla fine, quando si è oramai entrati nella storia, la trama
prende finalmente il via diventando un susseguirsi di eventi e colpi di scena.
Le ultime 150 pagine le ho lette al cardiopalma. Una botta
di adrenalina incredibile, una serie di scoperte sconvolgenti e di eventi
inaspettati. Il finale di ogni storyline è stato meraviglioso; due in
particolare mi hanno ricordato molto (come vibes intendo, no spoiler) i finali
di Game of thrones.
E ora devo dirlo: Non vedo l’ora che esca il secondo volume,
perché DEVO sapere come prosegue tutto!
Sicuramente per allora dovrò rileggere questo primo
capitolo, che è una cosa che faccio di rado. Ma ora, a posteriori, mi rendo
conto che le varie complessità mi hanno impedito di godermelo appieno e di
assimilare diversi concetti, che credo siano piuttosto importanti. Per cui,
quando sarà il momento, riprenderò questo libro in mano e gli dedicherò tutta
l’attenzione che, ora posso dirlo, assolutamente merita. Prenderò appunti,
disegnerò alberi genealogici, creerò un mio glossario… e sarò prontissima al
seguito.
Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Fanucci per la copia gratuita. Sono davvero orgogliosa e molto grata per questa possibilità 💕
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